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L'acido ipocloroso presente in natura, ora anche da sintesi

News a cura del Team DMD - Specialisti trattamento acqua e trattamento aria

Da molti anni il Cloro è conosciuto per la sua attività antimicrobica.
Parlare di Cloro in modo generico tuttavia è errato, in quanto esistono 3 diverse forme in cui esso è disponibile:

  • Cloro gassoso (Cl₂) presente in sistemi molto acidi, pH < 3
  • Acido ipocloroso (HOCl) per pH compreso tra 3 e 7,5
  • Ipoclorito (OCl⁻), la comune candeggina, presente a pH > 7,5
La più grande sfida è stata quella di produrre efficacemente acido ipocloroso a pH neutro e stabile nel tempo.

Fino a qualche anno fa, l’unica via per ottenere acido ipocloroso era l’elettrolisi a membrana: un catodo e un anodo, separati da una membrana che permette il solo passaggio di ioni positivi. La soluzione di partenza era a base di NaCl, sale da cucina. Da qui, tramite l’ossido-riduzione generata dalla corrente elettrica si ottenevano acido ipocloroso a pH molto acidi, e una quantità non trascurabile di ipoclorito (candeggina). Il prodotto così ottenuto non era quindi utilizzabile in normali condizioni.

Il vero salto tecnologico si è verificato con la messa a punto di una nuova metodica di sintesi, l’elettrolisi unicellulare. Rispetto alla precedente il catodo e l’anodo si trovano sulla stessa cella, non sono separati da una membrana e il reagente di partenza è una soluzione a base di NaCl acidificata. Si ottiene quindi acido ipocloroso a pH neutro, stabile nel tempo e senza la formazione di candeggina come sottoprodotto.

La soluzione risulta quindi pura, costituita da acido ipocloroso al 99%, che permette un suo utilizzo in ogni genere di ambiente con elevata efficacia e nessun rischio per l’uomo, in quanto non presenta tossicità.



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